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DJ Gino Grasso

Ogni anno a giugno, in occasione del festival Disco Diva, ci diamo appuntamento con Gino Grasso, DJ bolognese, per ascoltare, proprio sul calar del sole in piazza Valbruna a Gabicce Monte. 

Nel suo esclusivo DJ-set Gino ci propone autentiche “chicche” tutte rigorosamente in vinile, anche singoli a 45 giri, scovate in ogni parte del mondo.

Gino, a che età hai iniziato ad acquistare dischi?

Ho iniziato a comprare dischi all’età di 11 anni, alla fine degli anni ’70. Mi sono subito innamorato della disco e del boogie. Ho iniziato proprio come collezionista di dischi, l’attività come DJ è arrivata in un secondo momento.

Dove è avvenuto l’esordio come DJ?

Ho mosso i primi passi da DJ in uno dei migliori club underground in Italia, il Kinky Club di Bologna. Si tratta di un locale storico non solo per il capoluogo emiliano ma per la storia della club culture italiana. Pensa che il Kinky esiste dal 1958, primi si chiamava Whisky a go go, ha ospitato tanti artisti tra cui anche Jimi Hendrix. 

Dopo l’esordio al Kinky quali altre esperienze hai avuto?

Tantissime, alcune ne ricordo con particolare piacere, il Diagonal di Forte dei Marmi, lo Studio 54 di Bologna,  il 65mq di Milano e ancora Factory di Vercelli, Space Electronic di Firenze. A Torino ho lavorato al Bunker, al Jam Club e anche durante il festival Jazz Re:Found.

All’estero hai mai lavorato?

Certo! Ne ricordo alcuni come il Roxy di Vienna e poi a Londra. l’East Village, il Bussey Building, il Brilliant Corners e il leggendario Ronnie Scott. Ma, adesso che ci penso, anche al Jazz Club di Barcellona e persino a New York City, all’APT, al Le Souk e al River Inn Derry. Non posso dimenticare di dire che sono stato nella crew del Garage Paradise insieme a grandi DJ come Volcov e LTJ X-perience.

Oltre all’attività come DJ sei anche produttore discografico, giusto?

Esatto! Insieme a Dino Angioletti sono co-producer del progetto G&D. Abbiamo ottenuto un grande successo sia nella release 1 che nella 2, solo in vinile, andata ai primi posti in classifica in tutti i negozi specializzati d’Europa.

E poi, insieme a mio fratello Federico, siamo stati tra i pochissimi DJ italiani a realizzare una compilation di rarità disco, funk e boogie pubblicata nel 2016 dalla eccezionale label londinese BBE Records, sia in CD che in vinile. 

Allora parliamo un po’ di The Grasso Brothers e della vostra compilation.

Nella compilation, intitolata We know how to boogie, abbiamo messo insieme raffinati brani disco e soul degli anni ’70 e ’80 dimenticati dal mercato. Forti della nostra esperienza trentennale come collezionisti abbiamo selezionato oscure gemme disco e soul che sono diventate “signature tunes” per grandi DJ come Phil Asher, Sadar Bahar, Joe Davis, LTJ X-perience e Daniele Baldelli. Per ogni brano contenuto nella compilation c’è un breve commento lasciato da questi grandi DJ; ne cito solo alcuni: LeLove di Black Sun che piace molto a Baldelli, Never gonna give you up di Gospel Seekers per Phil Asher, Plsatic people di Living Color per Sadar Bahar e Dance to freedom di Sherman Hunter che piace molto a Luca Trevisi (LTJ X-perience).

 Concludiamo con l’ultima domanda: cosa bolle in pentola?

una nuova compilation per BBE con un progetto dedicato a suoni più contemporanei, DJ set in lungo e largo per il mondo e, chiaramente… Disco Diva 2019!