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Paky Mele DJ

di Max De Giovanni 

Il viaggio nel mondo della musica continua da oltre 40 anni. Ho intervistato un pioniere della consolle, Paky Mele, oltre  quattro decadi in  consolle e con quattro generazioni di clubbers così da diventare uno tra i piu’ longevi dee jay in attivita’.

Paky  nasce nella solare Barletta dove tuttora risiede e dove ci siamo incontrati un paio di anni fa, dopo anni di email e telefonate. Persona solare, sempre disponibile e cordiale, ha accettato di rispondere ad alcune mie domande, raccontando così la sua carriera.

<< Amavo la musica – mi racconta – sin dai  primi anni ’70: era il periodo nel quale si gettonavano i primi juke box, si ballava sulle terrazze o negli scantinati  ed io ero sempre delegato a scegliere la musica. 

Allora tra i 45 giri piu’ programmati c’erano brani come le dolci melodie e voci di Bruno Martino, Don Marino Barreto, Gino Paoli, Umberto Bindi, il rock di Elvis Presley, Little Richard, i primi balli come il cha cha, il limbo, il mambo e tanti altri ancora. 

Aprirono i primi locali della zona e, quasi per incanto, cominciai a mettere su disco dopo disco, mi dice – e a programmare il rhythm and blues di Wilson Pickett, Joe Tex, il soul di Marvin Gaye e Otis Redding, il funky di James Brown e successivamente la disco con mostri sacri come Donna Summer, Gloria Gaynor, Earth Wind & Fire, Bee Gees, Barry White, Trammps and many many more. Ho cominciato così, per gioco e quasi naturalmente, l’hobby per la musica  è diventato professione.

Trovare i pezzi giusti non era facile, non esisteva l’import –  spiega – naturalmente mi documentavo leggendo riviste come Billboard, Rolling Stone, New Musical Express, D.M.C. World Magazine e ascoltavo di tutto, sintonizzandomi sulle prime radio private che trasmettevano in onde medie come Radio Caroline.   Apprezzavo tanto Bob Stewart di Radio Luxembourg >>.

Paky ha alternato per anni l’’ attività di disco dj a quella di radio dj, vivendo momenti bellissimi, stagioni indimenticabili come quelle al BLA BLA Discotheque, al NEW YORK NEW YORK 54TH STREET di Barletta, al villaggio IPPOCAMPO Disco Beach di Manfredonia. 

Paky, so che il 1978 è stato il tuo anno magico: vuoi raccontarci?

<< Per anni ho avuto l’ incarico di responsabile per la Regione Puglia dell’ Associazione Italiana Disc Jockey, della quale  sono stato il portiere della Nazionale di calcio (sappiamo che Paky era una giovane promessa nel ruolo, prima di dedicarsi anima e corpo alla musica). 

L’AID ogni anno organizzava la premiazione dei migliori dj e, il 22 Marzo 1978, durante la finale del Disco Inverno nel Palasport di Siena, sono stato  premiato  con il PICK UP d’oro come dj dell’anno, premio consegnatomi dal presidente dell’A.I.D. Renzo Arbore, papà di tutti noi djs. Che emozione! 

Nella stessa stagione  poi ho condotto su Radio RAI una trasmissione con novità e classifiche dal mondo disco intitolata SPLASH e in seguito ho collaborato con radio importanti come Radio Emilia Uno, Tele Radio 9 di Varese, la gloriosa Radio Barletta Stereo dove ho avuto la fortuna di lavorare con un maestro come Ronnie Jones >>.

Paky  ci racconti come si lavorava ai tempi? Quali attrezzature? Quale tecnica usavi?

<< Usare i Lenco non era il massimo per il missaggio perfetto quindi spesso si faceva ricorso ai cambi a tappo, a schiaffo, mentre come accorgimento per non far saltare la puntina si usava una moneta da 20 lire posata sulla conchiglia del braccio!   Usavo spesso  il microfono  per presentare i pezzi in entrata ed animare la serata – racconta – (il piu’ usato era il Sennheiser modello cosiddetto “biscotto” >>.

 

Quali  erano le tue  fonti di rifornimento dischi?

<< Ricordo le tante chicche che mi inviava l’ amicone Robi Bonardi (a cui devo tanto) di Mr Smith di Parma, acquistavo anche tanto da Fabietto titolare di Disco Inn di Modena, da Angelo di Mariposa  e poi dove capitava di trovare la chicca impossibile!

A proposito di Robi e di Fabietto, ecco ho un sogno nel cassetto, una reunion con gli amici di un tempo, Ago, il Cioni, il Fidelfatti, il grande Micioni, il pioniere Casalini, il camaleontico Persueder, Foxy John ” the voice “, mah!? Chissà se qualche sponsor … >>

Cosa è cambiato della nightlife  rispetto a quando hai iniziato? 

<< E’ cambiato tutto – dice Paky – se penso ai primi Lenco, a quegli anni, alla musica suonata da musicisti in sala di incisione, al pubblico che entrava in quella discoteca perchè metteva i dischi quel dato dj, ragazzi che entravano con il sorriso, ballavano, sudavano, si divertivano, studiavano il dj…, oggi non è piu’ così purtroppo! >>.

Il viaggio nella musica continua, Paky infatti collabora con Radio RITMO 80 con i programmi DISCOMIX FRIDAY ( Disco Dance ’70/’80 ) e con REVOX ( Soul, Disco & Funky):  << continuerò a programmare musica fino a quando mi divertirò, divertendo il mio pubblico >> – chiude Paky.