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Donna Summer, la voce arcobaleno

Andrea Angeli Bufalini e Giovanni Savastano, amici di Disco Diva sin dalla prima edizione, hanno pubblicato per Coniglio Editore il loro nuovo libro “Donna Summer – La voce arcobaleno – da Disco Queen a icona pop” che esce dopo “La Disco – Storia illustrata della disco music” del 2014 e “La storia della disco music” del 2019.

Questo nuovo lavoro di Andrea e Giovanni che arriva dopo dieci anni dalla prematura scomparsa a soli 63 anni della ‘Regina della Disco’, oltre ad offrire una dettagliata biografia dell’artista include anche le interviste esclusive degli autori alla cantante e ad altri personaggi strettamente collegati al mito di Donna Summer (vincitrice di 5 Grammy e un Oscar) come il suo produttore Pete Bellotte che ha curato la prefazione del volume.

Con Andrea e Giovanni abbiamo parlato di Donna Summer e del volume a lei dedicato.

Dopo esservi occupati della disco music a 360° e anche di più, avete deciso di dedicare un intero libro a Donna Summer; c’è un motivo particolare?

In realtà questo progetto su Donna Summer risale a molto tempo fa, quando lei era ancora viva. Gliene avevamo parlato durante uno dei numerosi incontri avuti negli anni e lei ci aveva dato il suo assenso. Era molto probabile che avrebbe scritto anche l’introduzione di suo pugno. Poi purtroppo, come si sa, è venuta a mancare all’improvviso e abbiamo messo in stand by il libro su di lei concentrandoci su “La Storia della Disco Music”. Abbiamo poi deciso di riprenderlo in mano perché, a poco più di dieci anni dalla scomparsa, ci sembrava doveroso ricordare un’artista straordinaria quale è. Questa è quindi la prima monografia italiana – ed europea – sulla Queen of Disco.

Perché Donna Summer è la voce arcobaleno?

Per la sua duttilità ed ecletticità. Rolling Stone negli anni ’70 la definì una “voce camaleontica”: è così, può spaziare in tutti i generi, è policroma. In ogni canzone sembra un’interprete diversa. E anche il suo approccio alla musica è sempre stato al di là degli steccati. Era lei stessa a definirsi in tal modo, “arcobaleno”, un’immagine ben condensata nel brano che il marito Bruce Sudano le scrisse nel 1981, “I’m A Rainbow”, appunto. Quando abbiamo pensato al titolo del nostro libro non abbiamo avuto dubbi.

Se non ci fosse stato l’allineamento dei pianeti (Moroder-Summer-Bellotte) Donna sarebbe divenuta ugualmente la regina della disco?

Donna secondo noi sarebbe diventata comunque una figura importante nel mondo della musica. Il suo talento e le sue qualità vocali sarebbero emersi in ogni caso. Magari nei generi in cui, già prima del boom di “Love To Love You Baby” nel ’75, stava costruendo il suo percorso artistico, dal rock al folk passando per il musical. Di certo, l’alchimia del trio Summer-Moroder-Bellotte è stata un momento magico, una di quelle costellazioni che si verificano una volta ogni venti/trent’anni, dando luogo a creatività rivoluzionarie, alla stregua di Lennon-McCartney o Simon & Garfunkel, tanto per fare un paio di esempi.

Secondo voi quanto ha contribuito al successo di Donna il lavoro di Neil Bogart, imprenditore discografico e fondatore dell’etichetta Casablanca Records?

Neil Bogart diceva: “perché accontentarsi di raggiungere la vetta di una montagna quando il limite è il cielo?”. Lui era pazzo di Donna, la adorava come artista. Aveva intuito da subito le sue qualità al di sopra della media. L’energia e il talento imprenditoriale di Bogart, l’imprinting da lui dato alla sua “creatura” Casablanca e il momento storico, magico, degli anni ’70 e della disco music, si sono uniti in un amalgama unico il cui filo conduttore è stata la voce di Donna, da Neil veicolata in modo straordinario.

Andrea Angeli Bufalini e Giovanni Savastano

Donna Summer ha saputo adattarsi musicalmente al cambiamento dei tempi; da Lady of the Night del 1974 fino a Crayons del 2008… qual è il vostro album preferito? E in particolare, quale canzone?

GIOVANNI: il mio album preferito è il doppio “Once Upon A Time” del 1977, un esempio di progressive-disco elettronica in assoluto anticipo sui tempi. Per i brani c’è l’imbarazzo della scelta: oscillo tra “Mac Arthur Park “ e “My Baby Understands”.

ANDREA: “Four Seasons Of Love”, della fine del 1976” : è un favoloso unicuum per sound , vocalità e simbologia.

Per quanto riguarda la canzone preferita è impossibile sceglierne una! Facciamo così, ne pesco due: tra gli hits scelgo quel capolavoro di “Mac Arthur Park Suite”, mentre tra gli “album cuts” voto per “Looking Up”.

Che ne pensate di Donna Summer attrice? L’abbiamo apprezzata nel film Thank God it’s Friday (interpretando la cantante Nicole che cercava di esibirsi sul palco della discoteca ‘The Zoo’) ma poi non è seguito altro.

Donna aveva un approccio da attrice nell’interpretazione delle canzoni. Lo diceva lei stessa: non voglio mettere il timbro di Donna Summer su ogni pezzo, voglio capire chi è il personaggio protagonista del brano e adattare la mia voce ad esso. Come un’attrice, appunto. Lo specifichiamo in più di un’occasione nel nostro libro.

Credo doveroso spendere un po’ di parole sul vostro editore…

La Coniglio Editore ritorna sul mercato dopo dieci anni di assenza. Chi opera nel settore della musica, del cinema e dei fumetti sa che è stata da sempre un marchio di qualità ed originalità. Siamo ben contenti di poter dire che il nostro libro “Donna Summer la voce arcobaleno. Da disco queen a icona pop” è la prima pubblicazione originale di autori italiani per la nuova fase della casa editrice.

Andrea Angeli Bufalini e Giovanni Savastano presentano a Disco Diva nella serata di sabato 24 giugno il loro nuovo libro “Donna Summer – La voce arcobaleno – da Disco Queen a icona pop”, ospite d’onore la cantante Deborah Johnson accompagnata dal direttore d’orchestra e compositore Marco Sabiu.

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